Categories
General

La nuova maschera del predatore occidentale è di colore verde

Sono passati pochi giorni dalla fine del summit Italia Africa per il “Piano Mattei” e dell’ approccio “non predatorio” dichiarato da mesi non c’è traccia. Si è parlato di sicurezza energetica per l’ Italia e di controllo dei flussi migratori, traduzione: estrattivismo colonialista delle risorse fossili e ulteriori accordi per la militarizzazione delle frontiere. Questa relazione di dominio neocolonialista non è una novità e non solo frontiere, oil&gas sono al centro di questa dinamica. La nuova maschera del predatore occidentale è di colore verde.

Il 2 novembre il governo kenyota ha sgomberato brutalmente persone appartenenti alla comunità Ogiek dalla foresta di Mau. Polizia e guardia parco hanno bruciato case, sparato e usato gas lacrimogeni in nome di una conservazione della natura che trova ispirazione dalla creazione dei grandi parchi degli Stati Uniti sulle terre degli indiani d’ america. Le persone indigene, secondo questo approccio, sarebbero una minaccia per lo stesso ecosistema che hanno conservato per secoli e che vengono svuotati dalla loro presenza, recintati e difesi militarmente. L’ unico accesso possibile ha un ticket da pagare per i turisti bianchi appassionati di documentari naturalistici e di Jane Goodall.

La storia dei Mau non è un caso isolato ma è in comune con altre aree dell’ East Africa, e del resto del sud globale.
Dal monte Elgon in Uganda arrivano ancora oggi notizie della violenza che viene riservata alla popolazione dei Benet Mosopisiek. Pallottole su persone e animali sono il trattamento che riceve chi torna nella foresta anche solo di passaggio.

Queste violenze hanno una mano bianca e parole occidentali a legittimarle. Il WWF e altre ong della conservazione sono complici degli obiettivi di compensazione della CO2 che sono stati discussi nel recente Africa Climate Summit 2023 di Nairobi e nella COP28 di Dubai. Il mercato dei crediti di carbonio è il mandante di questi progetti che prevedono moltiplicazioni delle aree naturali militarizzate.

Ancora una volta le soluzioni al cambiamento climatico sembrano solo nuovi modi fantasiosi e coloniali di fare profitto e allontanare sempre più in là l’uscita dalle fonti fossili.
Ma del resto, chi è causa del nostro male non avrà soluzione che per sé stesso.

DOMENICA 18 FEBBRAIO, h. 16
🏡 Casale Alba Due
Parleremo anche di questo con attivist3 ingigen3 dall’ East Africa, Irpi media e Survival International.
⚡️Stay tuned per gli aggiornamenti