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11 marzo a Piombino contro il nuovo rigassificatore

In occasione del lancio della manifestazione nazionale a Piombino contro il piano del governo Meloni di rendere il territorio italiano un hub del gas per l’Europa, ricondividiamo il comunicato di Per il clima – fuori dal fossile e Rete no rigass no Gnl.
Ci vediamo l’11 marzo ore 14:00 a Piombino (viale della resistenza, 4)!

Con l’arrivo delle navi rigassificatrici a Piombino e a Ravenna, è ormai confermato che il governo Meloni in continuità con quello Draghi, sia complice degli interessi delle multinazionali del fossile e che la giustizia climatico-sociale sarà all’ultimo posto della agenda governativa. Anche se parzialmente diversi sono i comportamenti delle amministrazioni locali, l’insieme delle istituzioni, a partire dalle scelte della politica nazionale, ha fermamente ratificato la volontà di andare avanti senza alcun ripensamento, senza ascoltare minimamente le obiezioni di parte significativa delle popolazioni, della scienza, dei comitati di cittadine e cittadini e di quanti hanno inviato argomentate osservazioni.  E – quel che è peggio – si sta disegnando uno scenario in cui non solo Piombino e Ravenna saranno i punti cardine della scelta fossile, ma molti porti e molte località in tutta Italia, dalle Marche alla Sardegna, dalla Sicilia alla Calabria, dalle Puglie alla Liguria e al golfo di Trieste, si apprestano a far parte di un piano che vuole fare del nostro Paese lo snodo in Europa di un sistema energetico basato principalmente sul gas.

Diversi nuovi rigassificatori e potenziamento di quelli esistenti, una miriade di depositi di GNL, estensione della rete dei gasdotti, moltiplicazione dei punti di trivellazione, costruzione di impianti collaterali all’ utilizzo del gas (come quelli per la cattura e stoccaggio della CO2),  senza contare le pesantissime ricadute che tutto ciò avrà sulla salute, sul sistema dei trasporti, della mobilità e sulla vita quotidiana di tante località, in spregio alle istanze di salvaguardia dai rischi, alle reali esigenze di tutela del territorio e alle prospettive della crisi climatica.

Questo è la realtà in barba a tutte le dichiarazioni sulla necessità della transizione ecologica e non si esita a ricorrere alla dichiarazione dello stato di emergenza, che sta rendendo possibile ogni deroga all’ osservanza delle norme ambientali, che chiunque dovrebbe rispettare. Colpendo così anche la democrazia stessa.

Si tratta di un tema che non riguarda “solo” la sicurezza, i danni al territorio, in mare e in terraferma conseguenti agli inevitabili dragaggi continui dei fondali, allo sversamento di tonnellate di cloro in acqua e al suo radicale raffreddamento che altererà l’ecosistema marino e alla costruzione di imponenti ed inutili strutture a terra.  E non si tratta “solo” dei costi elevatissimi che tale strada comporta, dal punto di vista economico oltre che da quello ambientale.

Si tratta soprattutto di decidere se vogliamo legarci per l’eternità alla schiavitù del sistema fossile, costruendo in Italia un’infinità di strutture dedicate mentre, come dimostrano anche gli stessi dati ministeriali, è totalmente falsa la narrazione tossica per la quale saremmo in mancanza di energia ed in emergenza visto peraltro, il paradosso delle voluminose e speculative esportazioni di gas “italiano” verso il mercato europeo (record 2022 = + 578% su 2021,fonte AltraEconomia) e la propensione italica a divenire Hub europeo del gas. 

Al posto di passare con determinazione alle energie rinnovabili, alla produzione decentrata e diffusa, ad un modello sociale più giusto stiamo assistendo ad un’accelerazione spaventosa del sistema estrattivistacome unico modello di vita.

Un vero e proprio assalto alle risorse della Terra, senza alcuna preoccupazione per come è e sarà la vita di coloro che vengono al mondo oggi. Mentre la comunità scientifica evidenzia l’urgenza di porre rimedio invertendo la tendenza in atto, i governi colpevolmente non ancora definiscono i decreti attuativi della legge sulle rinnovabili.

Ancora una volta tocca a noi, a tutte e tutti coloro che vivono e si impegnano nella quotidianità contro la catastrofe ambientale-climatica-sociale, prendere la parola e rilanciare la lotta. Con la mobilitazione e con un’infinità di proposte ed azioni concrete, vogliamo costruire un modello ben diverso, rispettoso della Terra, della giustizia sociale, climatica, alimentare, generazionale e interculturale. Riteniamo che sia ora di ritrovarci, ancora una volta, in tutte le piazze e in tutti i luoghi dove si stanno compiendo le scelte, e di lanciare anche una visibile presenza nazionale della nostra protesta.

giornata di lotta nazionale a Piombino l’11 marzo 2023

Non ci arrendiamo, uscire dalle fonti fossili si può    

– Rete Nazionale No Rigassificatori No Gnl                                                  

– Campagna per il Clima – Fuori dal Fossile